Ricordiamo con rispetto...
Celebrazione Eucaristica a San Pietro
IT: La sera di 4 maggio abbiamo celebrato la S. Messa nella basilica di San Pietro. La abbiamo commemorato i vittimi della seconda guerra mondiale ed altri vittimi di guerra e abbiamo pregato per la pace e la fratellanza di tutti i popoli.
NL: Op 4 mei ’s avonds hebben we de H. Mis gevierd in de Sint Pietersbasiliek en de slachtoffers herdacht van de tweede wereldoorlog en alle slachtoffers van oorlog en geweld en we hebben gebeden om vrede en voor de broederschap van alle volkeren.
De heilige Mis was aan het altaar van de cathedra, in het middenschip van de Sint Pieter. Na de mooie ervaring van de pauselijke audiëntie was ook dit een bijzonder moment. Het koor Diga Maris heeft gezongen, de meegereisde priesters deken Eric Fennis, deken Eugene Jongerden, pastoor Eric van Teijlingen, pater Jan Stuijt s.j., concelebreerden en diaken Kees van Duin assisteerde.
Hieronder de homilie die ik bij deze gelegenheid heb gehouden. De huidige kardinaal aartspriester van de Sint Pieter kardinaal Gambetti, heeft de Sint Pieter meer kerk willen laten zijn. Op deze zaterdag waren er maar liefst negen vastgestelde H.Missen ( naast de Missen met een kleine groep of zogenaamde privé- missen). Toch was de Mis die wij vierden zeer goed bezet met honderden gelovigen.
Bij thuiskomst in het hotel hebben de jongeren van het koor met deken Fennis een herdenking verzorgd van alle slachtoffers van de tweede Wereldoorlog en de andere gewelddadige conflicten. Ook dit was weer een indruk wekkend moment.
LA CELEBRAZIONE DELL' EUCARISTIA
BASILICA DI SAN PIETRO SESTA DOMENICA DI PASQUA
Alcune parole all'inizio della celebrazione
In questa Eucaristia siamo presenti con un coro e un gruppo proveniente da Amsterdam, dalla Basilica di San Nicola. Oggi è il 4 maggio, un giorno speciale nei Paesi Bassi: ricordiamo con profondo rispetto tutti coloro che hanno dato la vita nella lotta per la nostra libertà e per il mantenimento della pace e della sicurezza. In concomitanza con questa commemorazione, vogliamo pregare per la pace e la sicurezza in un mondo ancora lacerato dalla guerra e dalla violenza.
Omelia
Atti 10, 25-26. 34-35. 44-48; 1Gv. 4, 7-10; Gv. 15, 9-17
Amore
L'amore
Una delle parole più facili e difficili allo stesso tempo è: amore.
L'amore è ciò che tutti riteniamo più importante,
ma che allo stesso tempo non è affatto facile da realizzare.
Oh, non è così difficile quando amiamo spontaneamente qualcuno,
lo troviamo molto simpatico e gentile,
ma l'amore è difficile
quando non ci sentiamo apprezzati,
quando pensiamo di essere stati trattati ingiustamente,
quando pensiamo che un'altra persona ci stia facendo un torto
o addirittura ci stia odiando.
Amore e odio
E quante volte l'amore più grande
non si trasforma in odio?
Purtroppo, sono tante le relazioni che si rompono
e che sono iniziate con grande amore e comprensione.
E l'amore viene interpretato in modi molto diversi.
Quanto spesso accade che chiamiamo amore ciò
che pensiamo sia amore,
perche ci fa comodo o che ci è conveniente.
Quasi tutti ci sentiamo scoraggiati
quando veniamo trattati in un modo che ci delude,
e pensiamo subito che l'altra persona che ci tratta in questo modo
manchi di amore.
Amore e umiltà
In realtà, l'amore inizia sempre con l'umiltà,
con il pensare con semplicità e modestia a se stessi.
"Fatevi piccoli sotto la forte mano di Dio" (1Petr. 5,6),
ci dice la Sacra Scrittura.
Se abbiamo difficoltà ad affrontare i nostri difetti e le nostre mancanze,
non sarà facile nemmeno amare un altro,
perché amare è perdonare e sapere del bisogno di essere perdonato.
Ogni essere umano, infatti,
ha dei lati negativi e dei difetti e peccati;
è importante affrontarli in se stessi e distinguerli in se stesso
(non in un'altra persona, che di solito ci riesce...)
per sapere con che cosa possiamo aver ferito un'altra persona.
Solo un' essere umano
Se soffriamo per le azioni o le parole di altri,
possiamo conservare l'amore solo
se siamo consapevoli della nostra imperfezione.
O, come dice Pietro a Cornelio nella prima lettura di questa domenica,
quando Cornelio si inginocchia davanti a Pietro:
"anch'io sono solo un essere umano".
Sì, siamo tutti persone comuni, nessuno è perfetto
e dobbiamo essere disposti a perdonare gli altri
nella consapevolezza di aver bisogno di perdono noi stessi.
Fratelli tutti
Pietro ha dovuto imparare a non pensare in termini di "loro" e "noi":
"noi", cioè gli ebrei, i buoni, "loro", i gentili, gli inferiori.
Pietro riceve una lezione nella prima lettura:
davanti a Dio non c'è considerazione per le persone.
Davanti a Dio, ogni persona è uguale.
E se ci consideriamo migliori di un altro,
non abbiamo ragione,
già perché ci eleviamo al di sopra degli altri.
San Pietro, illuminato dallo Spirito Santo,
giunse infine alla consapevolezza:
Ogni persona è degna di far scendere lo Spirito Santo su di sé;
ogni persona che crede e vuole servire Dio
ogni persona che voglia convertirsi
può essere battezzata;
ogni persona è invitata ad essere figlio, figlia di Dio!
Dio ci ama così tanto tutti.
Fratelli tutti!
L'unica condizione
Quindi Dio è aperto a ogni essere umano,
l'invito è lì per tutti.
L'unica condizione per poter accettare l'invito
è la fede e l'umiltà.
Spiritualmente dovremmo vederci tutti con umilità
perché siamo chiamati a vedere i difetti degli altri
alla luce dell'amore.
Di molti santi si dice
che pensavano molto più agli altri che a se stessi;
si consideravano se stessi come i più grandi peccatori.
L'esempio di Gesù
Questo è anche l'esempio di Gesù stesso,
Dio fatto uomo.
Si è fatto piccolo, pur non avendo commesso alcun peccato,
si è fatto il più grande peccatore di tutti noi,
morendo la morte dei più grandi criminali
della più bassa classe di persone:
l'Altissimo, il più grande, il più potente, Dio
sceglie per sé la morte da schiavo imposta per crimini efferati:
la morte in croce.
Non ha fatto nulla di male,
è un atto di umiltà e di amore.
Non c'è amore più grande che si possa avere
che dare la vita per i propri amici.
Vero amore
L'amore è l'amore del dare, l’amore dei sacrifici che si fa,
Quel'amore non è solo un sentimento;
il vero amore non è mutevole
come i nostri sentimenti, che sono instabili.
L'amore di cui parla Gesù inizia
con l'adempimento fedele del proprio dovere,
con il fare ciò che si deve fare,
con semplicità e costanza:
"Se osserverete i miei comandamenti,
rimarrete nel mio amore".
Se vogliamo sapere che cos'è l'amore,
bisogna vivere nella presenza del Signore.
Dio è amore. Ci ama tutti.
Se proviamo a guardare ogni persona
con lo sguardo misericordioso di Dio,
saremo aiutati a farci guidare
non dalle nostre simpatie o antipatie,
ma dall'amore che Gesù Cristo ha per tutti noi.
"Questo è il mio comandamento, che vi amiate gli uni gli altri".
Aiutaci, buon Dio, ad amare!