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Priesters uit Bergamo ontmoeten PKN

Nieuws - gepubliceerd: dinsdag, 25 april 2017 - 631 woorden
Groepsfoto na afloop van de H. Mis
Groepsfoto na afloop van de H. Mis
De priesters luisteren goed naar mw. Willemien Boot
De priesters luisteren goed naar mw. Willemien Boot

De pries­ters uit Bergamo kwamen op 25 april samen in de Sint Nicolaas­basi­liek om de heilige Mis te vieren met de Apos­to­lisch Nuntius en mij en daarna te wor­den geïn­for­meerd over de Pro­tes­tantse Kerk in Neder­land. Dat laatste werd ver­zorgd door Willemien Boot, theologe en mede­wer­ker van de PKN in Am­ster­dam.

Het was voor haar geen ge­mak­ke­lijke opgave omdat zij de scriba ds. Julia van Rijn moest ver­vangen die plot­se­ling ziek werd. Van harte wensen we haar een zeer voorspoe­dige beter­schap!

Tijdens de Mis heb ik de homilie gehou­den waar­van ik hier­on­der een groot gedeelte weergeef. Het was het feest van Sint Marcus.

 

Omelia

San Marco

Celebriamo la festa di San Marco. Nella casa della madre di San Marco la comunità cristiana primitiva si riuniva a Gerusalemme. Compagno di San Paolo prima, di San Barnaba e San Pietro poi, è autore del vangelo che porta il suo nome, scritto prima della destruzione di Gerusalemme. Venuto a Roma è stato di aiuto per San Paolo imprigionato la. Secondo la tradizione San Marco è fondatore della chiesa a Allesandria, ma le sue reliquie sono portate a Venezia. Insomma, un uomo delle grandi città, rappresentante dell’universlaità della Chiesa cattolica e perciò conveniente celebrare la sua festa a Am­ster­dam, la città più internazionale del mondo, nel senso che in nessun altra città è rappresentato un numero così grande di nazionalità.

La sofferenza di tanti cristiani

La prima lettura è presa dalla lettera di San Pietro. Questa lettera si apre con queste parole: “Pietro, apostolo di Gesù Cristo, agli eletti, stranieri, dispersi nel Ponto, nella Galazia, nella Cappadocia, nell’Asia e nella Bitinia”. Egli si trova a Roma, ma il suo pensiero va ai fra­telli nella fede lontani. Ricorda nella prima lettura la sofferenza dei suoi fra­telli in tutto il mondo. Proprio in questa basilica ogni anno ricordiamo la sempre più vee­mente persecuzione e la sofferenza dei cristiani in tanti paesi del mondo oggi. Anche quest’anno c’è stata questa celebrazione il venerdì prima della Domenica delle palme, con la presenza del Nunzio Apostolico. Nonostante la persecuzione, San Pietro chiama all’umiltà, al coraggio e a una grande fiducia nella potenza del Signore.

Siamo pochi e non mancano sife

 I cristiani a cui scrive, sono immersi nel mondo pagano, ma sono ormai estranei ad esso. Provengono da quel mondo, ma se ne sono mental­mente allontanati, diventando cristiani. Sono pochi, disseminati qui e là in territori immensi, ma come semi dispersi dal vento stanno portando la testimonianza del Signore risorto in mezzo ai popoli.

Anche noi siamo immersi in contesti sociali, culturali, religiosi diversi e in una società che si sta secolarizzando. Non mancano sfide, difficoltà e interrogativi: “Dove andrà la chiesa?”.     

È Sua la Chiesa

Pietro scrive alle comunità con uno scopo preciso: per esortare e confortare, cioè dare ad esse forza. La situazione è difficile. Cosa fare in questa situazione? (...) L’invito dell’apostolo è ad avere fede, perché Dio da futuro alla Sua chiesa, la Chiesa è nelle mani di Dio.

La parola di San Marco che abbiamo ascoltato nel Vangelo, è proprio la conclusione del suo Vangelo. E’ il messaggio della missionarietà, del coraggio, dell’ardore apostolico. Bisogna lavorare per il Vangelo instancabil­mente. Dovunque c’è da predicare una buona notizia agli uomini di oggi, a tutti. Nel cuore di ogni uomo ci sono delle domande esistenziali e la pure c’è il desi­derio di Dio. Allora, andate, partite, predicate... ma sempre nella fiducia che Dio è più grande di noi e la Chiesa è Sua.

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